“In Italia capita spesso di dover realizzare un impianto di produzione di energia rinnovabile preoccupandosi di non deturpare il paesaggio. La buona notizia? È possibile riuscirci.”
L’energia rinnovabile e la sostenibilità ambientale sono temi sempre più centrali nel dibattito pubblico e nelle politiche di sviluppo nelle infrastrutture. Un esempio emblematico di come queste sfide possano essere collegate alla bellezza paesaggistica, è il progetto di un impianto idroelettrico sul Fiume Serchio, a Lucca, che abbiamo seguito con Brain Doing.
Il progetto, iniziato nel 2011 e completato ben 10 anni dopo, aveva l’obiettivo di produrre 1.500.000 kWh di energia media annua senza impattare visivamente sull’ambiente circostante, particolarmente sensibile dal punto di vista paesaggistico poiché inserito all’interno del parco fluviale.
La sfida, quindi, è stata chiara dal primo istante: realizzare un impianto di notevoli dimensioni e capacità produttiva, che fosse praticamente invisibile. La zona panoramica, molto frequentata, avrebbe quindi ospitato un impianto idroelettrico destinato a produrre energia rinnovabile rispettando il patrimonio paesaggistico.
La soluzione per salvaguardare il patrimonio paesaggistico
“Realizzare un impianto non significa solo installare una tecnologia: quando possibile, dovremmo sempre integrare l’innovazione al paesaggio.”
Abbiamo adottato un ingegnoso “approccio subacqueo” per superare le resistenze del Comune di Lucca, che esprimeva chiare preoccupazioni sull’impatto visivo dell’impianto.
Il design innovativo progettato, infatti, prevedeva che tutte le opere civili fossero nascoste sotto il livello dell’acqua, conservando così la bellezza naturale del parco fluviale.
La progettazione preliminare, definitiva ed esecutiva dell’impianto, è stata un processo articolato e complesso che ha coinvolto diverse figure professionali, tra cui ingegneri, architetti, esperti ambientali e project manager di commessa. La Direzione Lavori, nel frattempo, ha seguito attentamente ogni fase, assicurando la conformità del progetto agli standard qualitativi e alle normative vigenti.
Il progetto ha richiesto un lungo periodo di autorizzazione – 9 anni – prima che potessimo avviare i lavori in cantiere, che si sono svolti nell’arco di un solo anno. Questa discrepanza tra tempi di approvazione e tempi di realizzazione è una caratteristica frequente nel settore delle infrastrutture, che non ha impedito al progetto di essere portato a termine con successo.
Dalla sfida al superamento degli obiettivi
“Il percorso è quasi sempre ricco di ostacoli, noi li superiamo concentrandoci sull’obiettivo.”
Durante l’iter autorizzativo, il Comune di Lucca ha inizialmente espresso un parere negativo riguardo all’impatto paesaggistico dell’impianto. Tuttavia, la capacità di rispondere in modo flessibile e creativo agli ostacoli che si sono presentati, ha portato alla revisione del progetto e trasformato un potenziale blocco in un’opportunità di miglioramento. La soluzione adottata ha quindi modificato l’impianto rendendolo una struttura che si armonizza perfettamente con l’ambiente circostante, tanto da essere praticamente invisibile agli occhi dei visitatori del parco.
Il successo dell’opera è stato misurato chiaramente nel 2023, quando l’impianto ha superato le aspettative producendo 1.530.000 kWh, più dell’energia media annua prevista. Questo dato ha confermato la validità tecnica e operativa dell’impianto e rappresenta anche una vittoria dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Expertise, autonomia gestionale e pianificazione
“Esistono molti modi per risolvere un problema, il migliore è tenere conto dei reali bisogni delle parti coinvolte.”
Durante la realizzazione di questo progetto abbiamo compreso ancor di più l’importanza di avere una gestione integrata e una visione a lungo termine riguardo ai progetti di energia rinnovabile. La capacità di gestire autonomamente ogni aspetto dell’iter realizzativo, dalla progettazione alle relazioni con gli enti preposti, fino alla costruzione e alla messa in esercizio dell’impianto, dimostra quanto l’expertise si sia rivelata fondamentale per superare ogni genere di sfida.
L’ostacolo principale, in questo caso, è stato dover coniugare le esigenze tecniche e produttive con la sensibilità ambientale e le aspettative dei cittadini: ci siamo riusciti grazie a un approccio olistico e a una pianificazione attenta, che ha tenuto conto dei bisogni di tutti.
Il caso dell’impianto idroelettrico sul Fiume Serchio è un esempio di come la tecnologia, l’innovazione e un’efficace gestione di progetto possano andare di pari passo con il rispetto per l’ambiente e il territorio. In più, rappresenta un modello replicabile per altre realtà che si trovano a fronteggiare sfide simili e dimostra come la produzione di energia rinnovabile possa essere integrata con successo anche nei contesti più delicati e preziosi dal punto di vista paesaggistico.
Hai anche tu un progetto da realizzare in un contesto panoramico? Lavoriamoci insieme