Indipendentemente dal punto di maturazione a cui è arrivato il progetto, in questa fase interveniamo per fare una verifica complessiva. Abbiamo il bisogno e il dovere di verificare la corretta struttura del progetto e occuparci della progettazione, se richiesta.
In questa fase il dialogo con il cliente è fondamentale per definire:
- lo scopo del progetto, cosa vuole ottenere e come intende riuscirci
- le tempistiche, qual è l’arco temporale a disposizione e se è fattibile
- il costo, se ha identificato chiaramente il budget e se è disponibile
Insieme al cliente, mettiamo sul tavolo tutto ciò che riguarda il progetto: documenti, normative, fonti di finanziamento ecc. Così facendo, ricaviamo gli elementi necessari per intervenire in modo adeguato e disponendo di tutte le informazioni che servono.
Nella nostra esperienza ci è capitato di entrare in un progetto che disponeva già di una documentazione molto dettagliata, che andava semplicemente sistematizzata. Se avessimo saltato la fase di warm-up, probabilmente ci saremmo trovati a produrla da zero invece di sfruttare l’esistente. Viceversa, altre volte sembrava che il progetto dovesse partire da un momento all’altro e abbiamo invece scoperto che c’era un buco nel budget che impediva di iniziare.
Dalla fase di warm-up può anche emergere che il progetto non ha alcuna possibilità di dare frutti. In Brain Doing non lo consideriamo un insuccesso, anzi: è un dato di fatto, che evita al cliente di spendere soldi, tempo ed energie in un’iniziativa destinata a fallire.
L’output di questa fase è il Charter, una relazione tecnica che contiene i punti chiave su cui verrà poi sviluppato il piano di progetto.
Terminato il warm-up possiamo iniziare a dare forma alle attività da compiere, anche se non esisterebbe nessuna fase 1 senza un primo colloquio. Fissa il tuo, è gratuito.