“Saper fare le cose è un mix tra conoscenze, esperienza e capacità di immaginare soluzioni mai viste prima.”
È settembre del 2022, siamo in Puglia e il team di Brain Doing è impegnato nel reblanding di un impianto eolico di potenza 26 MW.
La sfida? Riuscire a incrementare l’energia prodotta dall’impianto eolico senza variare né la potenza totale, né il numero di turbine installate. La richiesta rappresenta una missione apparentemente impossibile per chi non è abituato a questo genere di indicazioni.
Caratteristiche dell’intervento
“Ogni progetto ha in sé una sfida: proprio come piace a noi.”
L’impianto oggetto dell’intervento si trova nel foggiano: il luogo ideale per un impianto eolico, poiché è installato in una delle zone più ventose d’Italia.
È composto da 13 turbine, che al nostro arrivo permettono di generare più del consumo medio di 20.000 famiglie italiane.
La committenza ha bisogno di incrementare la potenza dell’impianto senza aumentare l’occupazione di suolo, rispettando i tempi e il budget previsti, come tutti si augurano ogni volta che parte un nuovo progetto.
Gli ostacoli incontrati
“In Italia, spesso, l’ostacolo più grande è la burocrazia.”
Nel nostro Paese, si sa, anche quando tutto sembra andare liscio, ci si mettono leggi, leggine, norme e regolamenti a complicare le cose.
In questo caso, riscontriamo che è difficile ottenere il rilascio del permesso per il transito stradale. Insistendo, incontriamo una persona che prende a cuore il progetto e ci aiuta a sciogliere il groviglio di passaggi di scrivanie sulle quali si stava arenando la pratica. Ormai sappiamo che persone così ci sono anche negli uffici pubblici italiani, tutto sta nell’individuarle e sapere come coinvolgerle.
Risultati
“Per quanto un problema sembri insormontabile, c’è sempre una soluzione.”
Grazie all’intervento, riusciamo ad aumentare l’energia eolica prodotta dall’impianto del 15% annuo, ovvero di +8,2 GWh all’anno.
Il risultato è stato ottenuto sostituendo le 3 eliche di ogni aerogeneratore con profili più lunghi e dal design innovativo.
Tutto questo si traduce in una diminuzione della produzione di anidride carbonica di 705 tep (che richiederebbero il lavoro di 141.000 alberi per riassorbirla nell’atmosfera)
E grazie alla collaborazione del nostro team di esperti progettisti, al contributo prezioso del Direttore dei Lavori e del Coordinatore della Sicurezza, è stato possibile gestire l’intervento di reblanding dell’impianto rispettando sia il budget che i tempi previsti. Anzi, possiamo dire di aver chiuso i lavori con circa 3 mesi di anticipo – ossia a dicembre 2023 – rispetto alla data di fine lavori ipotizzata.
Scegli anche tu professionisti in grado di portare a termine i tuoi progetti più ambiziosi.